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L’associazione Sarrastes interviene nuovamente sulla Variante al Piano Urbanistico Comunale (PUC) di Sarno, denunciando gravi criticità tecniche e preoccupanti lacune nella valutazione degli impatti ambientali. Dopo aver già espresso forti riserve sulle implicazioni politiche della variante, l’associazione solleva ora questioni di natura tecnica legate alla conformità normativa e alla tutela delle aree protette, in particolare quelle incluse nella Rete Natura 2000 e nel Parco Regionale del Fiume Sarno.
“È inaccettabile che il nostro Comune abbia presentato uno Studio di Incidenza Ambientale inadeguato e non all’altezza delle prescrizioni europee,” dichiara Elena Amendola, presidente di Sarrastes. “Ci troviamo di fronte a un documento carente sia sotto il profilo conoscitivo che metodologico. Invece di valutare correttamente gli effetti degli interventi proposti sulle aree protette, il Comune si limita a ritenere sufficiente la distanza dell’Area PIP dal SIC (Sito di Interesse Comunitario), ignorando del tutto le interferenze ambientali che potrebbero prodursi anche a chilometri di distanza.”
L’associazione evidenzia come la Variante al PUC, tra le altre opere previste, estenda l’Area PIP e preveda la costruzione di una nuova arteria stradale tra Sarno e Striano, che comporterebbe un aumento del traffico e delle emissioni in un’area già vulnerabile. “Questi interventi,” prosegue Amendola, “avrebbero dovuto essere sottoposti a un esame approfondito in termini di impatto ecologico e sanitario, specialmente per la vicinanza a zone di pregio naturalistico come i Monti di Lauro e la Cava Marina di Lavorate. Ignorare questi aspetti dimostra una grave mancanza di attenzione alla sostenibilità ambientale del territorio.”
Franco Annunziata, membro del direttivo Sarrastes ed ex consigliere comunale e provinciale, ha sottolineato l’urgenza di un Piano di Gestione Forestale, ormai atteso da oltre trent’anni, e critica la mancanza di integrazione tra la variante al PUC e il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni per il Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale. “Questa variante procede in modo approssimativo,” afferma Annunziata, “senza nemmeno una visione coordinata con i piani di gestione forestale e di rischio idrogeologico. Ciò significa mettere a rischio la sicurezza della popolazione e del territorio, già devastato dall’alluvione del 1998.”
La valutazione dell’Autorità di Bacino: l’Area Pip a rischio interferenza
L’Autorità di Bacino del Fiume Sarno ha espresso preoccupazioni significative in merito all’espansione dell’area Pip, giudicata a rischio di interferenze ambientali. Nonostante il Comune consideri sufficienti le distanze dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), l’Autorità di Bacino ha messo in evidenza il pericolo che l’area Pip possa comunque influire negativamente su un ambiente già fragile. La valutazione dell’Autorità suggerisce che le modifiche previste dalla Variante al PUC potrebbero aggravare i rischi ecologici e idrogeologici, minacciando la stabilità dell’ecosistema locale, nonché il delicato equilibrio idrogeologico dell’area.
Annunziata conclude: “Sarno non può permettersi una pianificazione che ignori le vulnerabilità idrogeologiche ed ecologiche che caratterizzano il nostro territorio. Chiediamo con fermezza che la Variante al PUC venga sottoposta a una Valutazione di Incidenza Ambientale conforme alla normativa, per garantire che gli interventi programmati rispettino gli equilibri naturali e contribuiscano a un autentico sviluppo sostenibile, a tutela delle generazioni future.”
Sarrastes invita l’amministrazione comunale ad agire con responsabilità, attivando un processo di pianificazione che rispetti le normative e valorizzi il patrimonio ambientale della città. L’associazione continuerà a monitorare attentamente ogni sviluppo riguardante la Variante al PUC, per assicurare la massima trasparenza e protezione del territorio.
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