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La recente sentenza del Tar che blocca il progetto del nuovo ospedale di Battipaglia solleva un’ondata di critiche nei confronti della Regione Campania, accusata di scarsa attenzione verso le esigenze sanitarie dei territori locali. La decisione dei giudici, che hanno accolto il ricorso del Comune di Eboli, mette in luce le carenze procedurali del progetto, creando un rischio concreto per il piano da oltre 120 milioni di euro, inizialmente pensato per un presidio da 304 posti letto.
Su questo tema interviene Mario Polichetti, responsabile nazionale Sanità e Politiche sociali dell’Udc, che critica duramente l’approccio dell’amministrazione regionale.
“Siamo di fronte all’ennesimo spreco di risorse e di opportunità per la sanità salernitana”, dichiara Polichetti. “La Regione ha scelto una strada che non tiene conto delle reali necessità di Eboli e Battipaglia, con decisioni calate dall’alto e mai discusse con le comunità locali. Questo stop non è solo un fallimento per la Regione, ma anche una dimostrazione della mancanza di rispetto verso il territorio”.
Il progetto prevedeva la costruzione di un ospedale a Battipaglia che, secondo Polichetti, avrebbe comportato lo smantellamento dell’ospedale di Eboli senza un’adeguata concertazione. “Ci troviamo di fronte a una scelta imposta”, aggiunge, “dove i fondi del Pnrr vengono spostati senza una visione chiara o condivisa con le amministrazioni locali. È inaccettabile che due città debbano subire decisioni che rischiano di penalizzare il diritto alla salute dei cittadini”.
Con la prospettiva di un ricorso al Consiglio di Stato, si prospettano tempi lunghi per un progetto che avrebbe dovuto migliorare l’offerta sanitaria della Piana del Sele. “Quante volte dobbiamo assistere all’ennesimo braccio di ferro legale? – si chiede Polichetti -. I cittadini meritano risposte, non anni di incertezze. È necessario che la Regione riveda le proprie scelte e apra un confronto serio e trasparente con le comunità coinvolte”.
Polichetti conclude con un appello alla Regione Campania affinché adotti un approccio più inclusivo e responsabile: “Non possiamo permettere che la sanità della Piana del Sele venga mortificata da scelte superficiali e prive di dialogo. È fondamentale che la Regione si impegni a correggere questi errori ea lavorare con le comunità locali per garantire strutture sanitarie adeguate e accessibili per tutti”.
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