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Sono notti di inferno queste, per gli scafatesi. E non solo per il caldo. La sensazione comune è che quest’anno il Sarno e i suoi affluenti puzzano più degli altri anni. I miasmi si avvertono infatti in aree fino a ieri immuni. Non c’è una zona della città che sia risparmiata dalla puzza. Altro che “senza tregua”, altro che “acque limpide”, la verità è che la città oggi è lasciata totalmente a se stessa. Prima o poi bisognerà svegliarsi. Noi continuiamo ad aspettare risposta alle nostre proposte. Tutte di immediata attuazione e non da libro dei sogni
1) Ai soli due agenti della Polizia Municipale impegnati nei “controlli”, si può affiancare un’associazione di Guardie Ambientali, dotata di uomini, mezzi e strumenti idonei al monitoraggio e tracciamento degli scarichi abusivi. Una convenzione trimestrale, che costerebbe un ventesimo di quanto si spende annualmente in concerti di neomelodici, della durata di un’ora. Volere è potere.
2) Costituirsi come Comune di Scafati parte civile nei procedimenti giudiziari contro coloro che sono stati scoperti a inquinare
3) Di fronte al silenzio degli Enti Istituzionali superiori, adottare misure efficaci e di spessore, come la minaccia di dichiarare lo stato di emergenza sanitaria, e l’evacuazione delle aree colpite dal forte inquinamento. Poteri questi in capo al Sindaco.
4) I controlli Arpac restituiscono i risultati dopo mesi, e non individuano i trasgressori. Stipulare una convenzione con un laboratorio autorizzato ed effettuare i controlli in house
5) Presentare alle autorità preposte una delibera di Consiglio Comunale e di Giunta dove si denuncia senza esitazioni e dubbi alcuni il grave inquinamento conseguente, puntualmente, all’apertura della stagione conserviera. Basta con il silenzio dei consiglieri e degli assessori.
Le manifestazioni non servono, io ne ricordo due in particolare organizzate durante il commissariamento comunale, che ha visto una massiccia partecipazione di cittadini, comitati, associazioni, parrocchie e commercianti. Ricordo pure una processione della nostra Patrona Santa Maria Delle Vergini, con sosta sul ponte in piazza Vittorio Veneto. Tutto inutile. La risposta deve essere politica, ad ogni livello, ma il Comune cominci a fare la sua parte, come da noi suggerito.
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