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Per contenere l’afflusso di turisti a Roccaraso, famosa località sciistica abruzzese, il Comune ha chiuso le prenotazioni sul sito istituzionale dell’ente e reso noto di aver accettato “soltanto” sessanta prenotazioni da bus provenienti dalla Campania per domenica 2 febbraio. L’effetto delle misure prese per contenere l’invasione di turisti di domenica 25 gennaio ha ridotto sensibilmente i numeri, se si considera che il limite massimo era stato fissato a quota cento. “Non c’è più possibilità di prenotarsi”, ha dichiarato il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, secondo il quale “le restrizioni potrebbero sicuramente aver inciso”.
L’invasione di turisti rappresenta un allarme ambientale che rischia di mettere a repentaglio l’ecosistema locale e aver ripercussioni sulle risorse naturali. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che ricorda come il turismo sia la quarta causa di inquinamento ambientale ed è responsabile del 5% delle emissioni globali di CO2. “Quanto visto a Roccaraso, quando migliaia di turisti hanno invaso la località montana con pullman e auto private generando un caos senza precedenti, ha effetti negativi diretti sull’ambiente e sugli ecosistemi locali – dice il presidente Alessandro Miani – . È stato infatti dimostrato come l’overtourism nelle zone di montagna causi una pericolosa erosione del suolo, aumenti in modo esponenziale i consumi di risorse naturali come acqua ed energia e incrementi l’emissione di sostanze inquinanti nell’aria.
Basti pensare alle migliaia di vetture private e pullman che si concentrano in una area limitata come quella di Roccaraso, con l’immissione in atmosfera di quantità enormi di Pm2.5, Pm10, anidride carbonica, ossidi di azoto e altre sostanze tossico-nocive prodotte dai motori termici”.
“A tutto ciò si aggiungono le tonnellate di rifiuti abbandonate sulla neve dai turisti, dai mozziconi di sigarette alla plastica che come noto contaminano gravemente l’ambiente, e le conseguenze per la fauna locale che risente dell’invasione di aree naturali habitat per diverse specie animali – prosegue Miani – Al di là delle questioni di ordine pubblico, servono misure davvero efficaci per tutelare le aree montane come quelle dell’Abruzzo, regione dove un terzo del territorio è costituito da parchi naturali, e salvaguardare gli ecosistemi dai pericoli insiti nel turismo di massa, che rappresenta sempre di più un nemico dell’ambiente”.