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“Francesco ha lasciato a tutti una testimonianza mirabile di umanità, di vita santa e di paternità universale”. Con queste parole si conclude il “Rogito per il Pio transito” di papa Francesco, il documento che ne riporta la vita e le opere, letto questa sera e deposto all’interno della bara durante il rito della chiusura, nella Basilica di San Pietro.
“Fu un pastore semplice e molto amato nella sua Arcidiocesi, che girava in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus – riporta tra l’altro il documento -. Abitava in un appartamento e si preparava la cena da solo, perché si sentiva uno della gente. Dai Cardinali riuniti in Conclave dopo la rinuncia di Benedetto XVI fu eletto Papa il 13 marzo 2013 e prese il nome di Francesco, perché sull’esempio del santo di Assisi volle avere a cuore innanzitutto i più poveri del mondo”.
“Sempre attento agli ultimi e agli scartati dalla società – dice ancora il Rogito -, Francesco appena eletto scelse di abitare nella Domus Sanctae Marthae, perché non poteva fare a meno del contatto con le persone, e sin dal primo Giovedì Santo volle celebrare la Messa in Cena Domini fuori dal Vaticano, recandosi ogni volta nelle carceri, in centri di accoglienza per i disabili o tossicodipendenti”.
“Ha esercitato il ministero Petrino con instancabile dedizione a favore del dialogo con i musulmani e con i rappresentanti delle altre religioni, convocandoli talvolta in incontri di preghiera e firmando Dichiarazioni congiunte a favore della concordia tra gli appartenenti alle diverse fedi, come il Documento sulla fratellanza umana siglato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi con il leader sunnita al-Tayyeb”, prosegue.
“Più volte la sua voce si è levata in difesa degli innocenti – si siega ancora -. Alla diffusione della pandemia da Covid-19, la sera del 27 marzo 2020 volle pregare da solo in piazza San Pietro, il cui colonnato simbolicamente abbracciava Roma e il mondo, per l’umanità impaurita e piagata dal morbo sconosciuto. Gli ultimi anni di pontificato sono stati costellati da numerosi appelli per la pace, contro la Terza guerra mondiale a pezzi in atto in vari Paesi, soprattutto in Ucraina, come pure in Palestina, Israele, Libano e Myanmar”. Il rogito elenca anche i documenti di papa Francesco, le quattro encicliche, le esortazioni apostoliche, le costituzioni compresa la Praedicate Evangelium per la riforma della Curia romana. E sottolinea: “Il magistero dottrinale di Papa Francesco è stato molto ricco. Testimone di uno stile sobrio e umile, fondato sull’apertura alla missionarietà, sul coraggio apostolico e sulla misericordia, attento nell’evitare il pericolo dell’autoreferenzialità e della mondanità spirituale nella Chiesa”.