L’istituzione dei Gruppi oncologici multidisciplinari all’Azienda Ruggi di Salerno sta sollevando dubbi e preoccupazioni. Secondo Mario Polichetti, responsabile nazionale del dipartimento Sanità per l’Udc, il nuovo sistema rischia di rallentare ulteriormente i percorsi di cura per i pazienti oncologici, creando difficoltà sia per i medici che per i malati.
“Non possiamo permettere che la burocrazia ostacoli l’accesso rapido alle cure per i pazienti oncologici”, afferma Polichetti. “Se un paziente riceve una diagnosi di tumore, deve poter accedere immediatamente agli esami successivi e alle terapie più adeguate. Invece, con questo nuovo meccanismo, i tempi si allungano e le famiglie sono costrette ad affrontare attese inaccettabili”.
Secondo Polichetti, il problema principale riguarda la fase decisionale all’interno dei Gruppi oncologici multidisciplinari, che dovrebbero accelerare i processi terapeutici ma che, di fatto, rischiano di diventare un collo di bottiglia. “Una volta ottenuta una diagnosi, serve tempestività. Se per ogni passaggio bisogna attendere riunioni e confronti tra specialisti senza una chiara definizione dei tempi, il rischio è che i pazienti finiscano per subire ritardi che possono compromettere l’efficacia delle cure”.
Il responsabile del dipartimento Sanità dell’Udc sottolinea anche il rischio di aumentare il divario tra chi può permettersi cure private e chi è costretto a rimanere nel sistema pubblico. “Chi ha la possibilità economica troverà il modo di aggirare le lungaggini burocratiche, rivolgendosi a strutture private o spostandosi in altre regioni. Ma chi non ha questa possibilità sarà costretto ad attendere, con tutto ciò che ne consegue in termini di prognosi e qualità della vita”.
Infine, Polichetti lancia un appello alle istituzioni: “Chiediamo al presidente della Regione e alle autorità sanitarie di intervenire con urgenza per garantire che i Gruppi Oncologici Multidisciplinari siano strumenti di efficienza e non ostacoli nel percorso di cura. La salute dei cittadini non può essere ostaggio della burocrazia”.