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Oltre 15 aggressioni dall’inizio dell’anno nello stesso ospedale. L’ultima ai danni di un infermiere e di una guardia giurata malmenati da un uomo in attesa di essere visitato.
Definire Villa Betania, nel quartiere di Ponticelli, a Napoli, un ospedale di frontiera non è un’esagerazione o una frase fatta. Tanto che il suo direttore generale, Vincenzo Bottino, a caldo, dopo questo ulteriore atto di violenza urla senza mezzi termini: “siamo in uno stato di guerra, ora basta”. La scorsa notte l’ennesima aggressione. Un uomo, risultato poi positivo all’alcol e alla droga, ha picchiato un infermiere dell’area emergenza provocandogli traumi e lesioni gravi. Una guardia giurata accorsa in sua difesa è stata brutalmente malmenata. Sono stati entrambi medicati e dimessi con 20 giorni di prognosi. E’ stata presentata denuncia: in base alle nuove norme l’aggressore dovrebbe essere arrestato.
“La misura è colma. Viviamo in uno stato di guerra, la vita dei nostri operatori e la sicurezza dei pazienti – scandisce Bottino – è in pericolo. Non possiamo permettere che un luogo di cura diventi teatro di violenza. L’ospedale con propri investimenti si doterà di porte blindate per l’accesso al pronto soccorso, ma senza una politica di sicurezza adeguata le aggressioni e le devastazioni non finiranno”.
La preoccupazione è tanta ed alcuni operatori del pronto soccorso hanno già chiesto di essere trasferiti in altri reparti. “Così come deciso dal Ministero dell’Interno per altri presidi di frontiera della nostra città chiediamo che anche il nostro Ps sia dotato subito di un drappello di Pubblica Sicurezza. Chiedo al prefetto di Napoli, Michele di Bari, un incontro immediato, così avanti l’ospedale Evangelico Betania non può andare”, aggiunge Bottino.
Il 27 settembre scorso al pronto soccorso dell’ospedale di Ponticelli giunse un’auto con a bordo una famiglia che reclamava subito assistenza. L’infermiere del triage arrivato con una sedia venne subito aggredito dalle figlie della paziente, che lo hanno spintonato minacciando i presenti. Un uomo intervenuto successivamente sfondò la porta pretendendo l’assistenza per una delle parenti colta da malore durante i momenti di caos. In precedenza, il 10 marzo due pazienti stanchi di aspettare il proprio turno sfondarono la porta del pronto soccorso entrando da sotto il portellone della stanza del triage ed aggredirono verbalmente medici ed infermieri impegnati a somministrare cure ad altri pazienti. Si tratta solo di due degli ultimi fatti che hanno riguardato Villa Betania.
Teresa Rea, presidente dell’Ordine degli infermieri di Napoli accusa: “siamo allo stremo. E non bastano i provvedimenti più restrittivi di legge, soprattutto se vengono disattesi”.
Ma violenze contro il personale medico si registrano anche in altri ospedali. Un infermiere di 47 anni in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto è stato aggredito dal parente di un paziente che pretendeva di saltare la fila. L’operatore sanitario, colpito con un violento schiaffo al volto, è stato costretto a lasciare il servizio per farsi visitare. Per lui cinque giorni di prognosi.
E nuovi dettagli si sono appresi sull’aggressione nei confronti di personale della Croce Rossa, avvenuta martedì mattina a Bolzano. Un uomo di 40 anni, dopo aver accusato un malore in un bar ad Oltrisarco, ha assunto un atteggiamento violento nei confronti di chi voleva soccorrerlo. Davanti al bar ha poi alzato le mani contro i sanitari della Croce Rossa intervenuti, con spintoni, insulti e minacce. L’uomo ha anche ferito un soccorritore alla mano. Alla vista della polizia non si è minimamente calmato e ha cercato di colpire con calci e pugni gli agenti. Trasportato dalla volante in ospedale, ha addirittura cercato di sottrarre la pistola di ordinanza dalla fondina prima a un poliziotto e poi a un addetto della vigilanza dell’ospedale. A questo punto è scattato l’arresto.
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