13 Novembre 2024

La seria A dopo le prime 7 giornate, promossi e rimandati. Di Livio Spinolo

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Di Livio Spinolo

Pausa per le Nazionali in Serie A: tempo di bilanci. I primi della stagione e assolutamente provvisori, visto che 7 giornate sono davvero poche per tracciare già la rotta del torneo.

Vedere il Napoli in vetta alla graduatoria stupisce relativamente: Conte si trova a suo agio quando può allenare la squadra tutta la settimana senza gli impegni europei ed in effetti la sua mano si nota, con un passo falso nella prima uscita a Verona, a cui però sono seguiti un pareggio e cinque vittorie. Lukaku è l’uomo giusto per l’attacco partenopeo, Lobotka la conferma a centrocampo, lo scozzese McTominay il colpo di mercato azzeccato.

L’Inter è lì, a soffiare sul collo dei campani, ma l’inizio non è stato brillante, specialmente per quanto concerne la retroguardia, tutt’altro che imperforabile: le nove reti subite sono la spia di un reparto che deve ancora essere registrato per tornare sui livelli della scorsa stagione. Per Simone Inzaghi però c’è il conforto dei numeri in Champions dove, in due partite, la porta è rimasta inviolata.

C’era curiosità intorno alla nuova Juventus di Thiago Motta: un solo gol preso, score migliore del torneo, e questo è un aspetto non certo in controtendenza rispetto alla gestione Allegri, quando però non si vedevano quasi mai gli sprazzi di bel gioco mostrati in questo avvio di campionato.

Il Milan di Fonseca rompe l’incantesimo del derby e finalmente se lo aggiudica ma la classifica racconta di un avvio fra luci ed ombre (solo queste invece si sono viste in Champions, con i rossoneri ancora fermi al palo dopo i primi due match).

La Roma è partita ancora peggio e ha giocato la carta del cambio allenatore per risollevare le proprie sorti, riuscendoci parzialmente: il nuovo tecnico Juric ha aumentato la media punti in campionato ma in Europa League si è molto allontanato dalla tabella di marcia, con un punto in due partite e la sconfitta davvero poco pronosticabile contro i modesti svedesi dell’Elfsborg.

Bene la Lazio di Baroni, ad appena tre lunghezze dalla cima: l’attacco gira, mentre la difesa deve necessariamente migliorare, se si vogliono nutrire ambizioni Champions.
Atalanta e Fiorentina hanno lasciato qualche punto di troppo per strada in questo avvio ma adesso sembrano aver trovato il passo giusto. Ed anche il centravanti: i bergamaschi con un Retegui dal piede caldissimo e i viola con un Kean dalla vena realizzativa inedita, considerando le ultime stagioni.
Fra le altre squadre, spicca la partenza sprint dell’Empoli e quella col freno a mano tirato del Monza: Nesta era chiamato a non far rimpiangere Palladino, impresa che si sta rivelando più ardua del previsto.

La nota stonata arriva dagli infortuni: troppi e gravi in questo scorcio di stagione. Malinovskyi, Bremer e Zapata sono le vittime illustri di un calendario congestionato che forse non permette una preparazione atletica adeguata a ridurre il rischio di dolorosi stop.
Si riparte con l’ottavo turno, ricco di due succosi appuntamenti: Juventus-Lazio e Roma-Inter. Non si può parlare di sfide decisive a ottobre ma di interessanti indicatori delle ambizioni delle compagini coinvolte, questo sì.
Ma poi ci saranno ancora 30 giornate… Tante, tantissime per dire ancora tutto e il contrario di tutto.