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Ha preso il via a Salerno il processo a carico di Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno (sospeso da entrambe le cariche), arrestato nello scorso mese di ottobre nell’ambito di un’inchiesta per presunti appalti truccati.
L’esponente del Pd – che si trova agli arresti domiciliari ed è attualmente sospeso anche dal partito -, al pari degli altri cinque imputati era presente in aula.
L’udienza, celebrata dinanzi ai giudici del secondo collegio della seconda sezione penale (presidente Donatella Mancini) è durata un’ora e mezza.
Le difese avevano chiesto il rinvio dell’udienza, in attesa della decisione della Corte di Cassazione che il prossimo 14 febbraio dovrà pronunciarsi sia sulle misure cautelari che sulla presunta incompetenza territoriale della Procura di Salerno. Il collegio ha deciso di procedere sia con l’acquisizione della costituzione parte civile del Comune di Capaccio Paestum che delle eccezioni preliminari. Tutto il resto sarà affrontato nella prossima udienza, in programma il 20 marzo.
“La questione principale è quella della incompetenza per territorio, che abbiamo sostenuto dall’inizio, ed è una questione a mio avviso fondata”, ha detto l’avvocato Antonello Gentile all’uscita del Tribunale. “Il procuratore generale presso la Corte di Cassazione, nella sua requisitoria per iscritto, ha concluso per l’accoglimento dell’incompetenza per territorio. Oggi è stato anche depositato questo documento.
Però, attendiamo il 14. Bisogna essere prudenti, ma c’è soddisfazione nell’individuazione di un argomento che noi difese abbiamo sostenuto dal primo momento e oggi vederlo condiviso dal procuratore generale presso la corte di cassazione è motivo di aver letto bene i documenti all’interno del compendio processuale”. L’avvocato Domenicantonio D’Alessandro, che insieme al collega Agostino De Caro assiste Franco Alfieri, ha spiegato che l’ex sindaco “è una persona sicuramente provata da quattro mesi ai domiciliari, quindi non è facile per nessuno, è una persona forte ma ovviamente è una misura che pesa. La limitazione della libertà è una cosa importante e non è una cosa da poco. È chiaro che è una decisione che sta pesando parecchio”.