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Ore di angoscia, con i soccorsi resi complicati dalla nebbia, e quella cabina a monte dell’impianto del Faito di cui non si hanno più notizie ad alimentare col passare del tempo il timore di una tragedia.
Fino al tragico epilogo, con la speranza vanificata dalle notizie che arrivano: è di 4 morti e un ferito grave il bilancio dell’incidente verificatosi sul monte Faito dove, a causa della rottura di un cavo, una cabina della funivia che collega Castellammare di Stabia con la vetta, un panorama mozzafiato a 1100 metri sulle bellezze del Golfo, si è schiantata al suolo trascinando con sé cinque persone, due coppie di turisti stranieri e il macchinista di bordo, Carmine Parlato, dipendente dell’Eav.
“Nel mese di marzo 2024, la funivia del monte Faito è stata oggetto di verifica da parte degli ispettori dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), come previsto dalla normativa vigente che stabilisce l’obbligo di ispezioni dirette sugli impianti ogni tre anni”.
Lo rende noto la stessa Agenzia in una nota in cui si sottolinea come “relativamente ai controlli del 2025, in linea con quanto previsto dai regolamenti, la società esercente Eav abbia trasmesso in data 8 aprile 2025 tutta la documentazione necessaria, comprensiva dell’esito dei controlli manutentivi ordinari e straordinari, nonché delle prove non distruttive eseguite sui cavi”.
“Tali verifiche – si precisa – sono state accompagnate da apposite relazioni firmate dal direttore di esercizio, che assevera la piena idoneità dell’impianto alla prosecuzione dell’attività in sicurezza.
Tutte le dichiarazioni, relazioni tecniche e documentazione di supporto – sia da parte del direttore di esercizio dell’esercente sia da parte dei tecnici incaricati per la manutenzione – sono state regolarmente acquisite agli atti da Ansfisa.
Intanto la Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Le indagini sono state affidate alla Polizia di Stato e sul luogo della sciagura si è recato il procuratore capo Nunzio Fragliasso accompagnato dal procuratore aggiunto Giovanni Cilenti e dal sostituto procuratore Giuliano Schioppi.