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di Livio Spinolo – Ci sono partite in Serie A che non sono come le altre. Perché sono fra squadre che del Campionato hanno fatto la storia, anche attraverso quel confronto diretto, pieno di aneddoti, racconti e situazioni che non si dimenticano. È il derby d’Italia, fra Juventus e Inter. Si giocherà stasera alle 20.45 a Torino: l’Inter vuole i tre punti per conquistare la vetta solitaria della classifica ma anche i padroni di casa cercano la vittoria per non perdere terreno nella lotta Champions. All’andata a San Siro ci furono i fuochi d’artificio: fu 4-4, con i bianconeri che segnarono due gol col turco Yildiz nel finale, raddrizzando un match che sembrava ormai dipinto a forti tinte nerazzurre. Fu una girandola di emozioni, uno spot per il bel calcio, anche se il compianto e indimenticato Gianni Brera avrebbe avuto da ridire: per lui lo 0-0 era il risultato perfetto, frutto di una organizzazione che non consente all’avversario di segnare. Il giornalista poi è legato particolarmente a questa sfida, essendo stato proprio lui a ribattezzarla “Derby d’Italia”.
Ripercorrendolo in tutte le sue tappe, non è stato mai banale, già solo perché è stato sempre molto sentito dalle tifoserie e dalle Società, coi piemontesi che vantano il maggior numero di scudetti vinti e i lombardi che sono gli unici ad aver sempre giocato la Serie A. Poi però qualche volta è stato un romanzo. Come non ricordare il 26 aprile 1998: finisce 1-0 per la Juventus con gol di Del Piero ma per tutti è il match del contatto in area fra Iuliano e Ronaldo il Fenomeno, con Ceccarini che non fischia il rigore, fa proseguire e lo concede sul ribaltamento di fronte. La moviola, che alimenta i dibattiti in tv, nelle case e nei bar, che scatenava polemiche prima dell’avvento del VAR e che continua a farlo anche dopo, ha anch’essa una storia, fatta di episodi iconici, e uno di essi non poteva che appartenere al derby d’Italia, la partita delle partite. Poi, se curiosamo negli almanacchi, troviamo addirittura un 9-1 il 10 giugno 1961. Era la ripetizione di un match interrotto in precedenza per motivi di sicurezza, per una presenza eccessiva di pubblico: era un altro calcio ma certo il fatto si prese la ribalta su tutti i giornali. Sconfitta a tavolino per la Juventus, anzi no. Annullata dopo l’accoglimento del ricorso. E allora si rigioca ma nel frattempo il campionato è già deciso e il confronto risulta ininfluente, così l’Inter per protesta schiera la Primavera e viene travolta. È l’ultima passerella per Boniperti, la prima per Sandro Mazzola, che segna dagli undici metri il gol della bandiera per i suoi. Si’, tutto in una partita: come in questi casi, quando diventa da sola un racconto degno di narrativa. Con protagonisti famosi, arbitri nell’occhio del ciclone, polemiche, punteggi atipici e tutto quello che serve per consentire a un incontro di ritagliarsi uno spazio tutto suo. I tifosi nerazzurri, pensando alla storia del match, partiranno dalle ultime tre vittorie sotto la Mole, sperando che siano di buon auspicio per stasera: nel 2005 fu un gol di Cruz a decidere la sfida, nel 2012 ci pensarono Milito (doppietta) e Palacio, nel 2022 Calhanoglu.
Questa è Juventus-Inter. Anzi no. È la storia di Juventus-Inter. Perché adesso c’è da scriverne una nuova, fra poche ore. Diversa dalle precedenti, eppure uguale, legata da quel filo di emozioni che annoda il film del derby d’Italia.