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Su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, si comunica che, nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 4 soggetti gravemente indiziati di sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni, aggravati dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis 1 c.p.
Il provvedimento cautelare compendia gli esiti delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia- e condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli, in relazione ad un sequestro di persona a scopo di estorsione avvenuto nel pomeriggio di sabato 5 ottobre 2024 e conclusosi dopo circa 30 ore la sera di domenica 6 ottobre 2024.
Nello specifico, nella serata di sabato 5 ottobre il personale operante aveva appreso da alcuni familiari della vittima che quest’ultima era stata sequestrata nella zona delle “Case Nuove”, a seguito di una compravendita di cellulari con un cittadino straniero non andata a buon fine.
Subito dopo l’avvenuto sequestro di persona i familiari avevano ricevuto numerose ed insistenti telefonate da parte di un soggetto che, in dialetto napoletano, aveva preteso somme di denaro per il rilascio del loro congiunto, ricevendo anche una foto in cui la vittima era ritratta con il volto tumefatto.
Ne è scaturita una complessa attività investigativa che è terminata, senza soluzione di continuità, nella serata di domenica 6 ottobre quando, grazie all’ausilio di personale del Servizio Centrale Operativo e all’utilizzo di strumentazioni tecniche all’avanguardia, la vittima è stata rintracciata all’interno di un’abitazione in zona Case Nuove, nel quartiere Mercato. All’interno dell’appartamento oltre alla vittima, in precarie condizioni di salute, è stato individuato uno dei suoi aguzzini, un cittadino marocchino B. M. che è stato tratto in arresto.
Le successive attività d’indagine hanno permesso di acquisire gravi elementi indiziari a carico degli altri 3 indagati che, durante il sequestro di persona, avrebbero sottoposto la vittima, per circa 4 ore, ad un violento pestaggio nel corso del quale le avevano rotto delle piastrelle sul capo, le avevano provocato delle bruciature sugli arti e sulle orecchie con una sigaretta e le avevano spezzato alcuni denti.
Uno degli indagati, che per sottrarsi al provvedimento cautelare si era rifugiato nella località di Vietri sul Mare (SA), è legato da vincoli parentali con elementi di vertice del clan Mazzarella operante nel quartiere Mercato-Pendino.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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