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Sono entrati in Camera di consiglio poco dopo le 14:00 i giudici della Sesta sezione penale della Corte di Cassazione chiamati ad esprimersi sulle istanze dei difensori dell’ex sindaco, Gianluca Festa, tra i principali indagati nell’inchiesta “Dolce Vita” condotta dalla Procura di Avellino.
I difensori di Festa, Luigi Petrillo e Dario Vannetiello, hanno chiesto alla Suprema Corte di pronunciarsi sulla legittimità delle intercettazioni, sui singoli reati contestati e sulle esigenze cautelari che dal 18 aprile scorso hanno disposto gli arresti domiciliari per Festa.
L’udienza è durata poco più di due ore e mezza e la sentenza dovrebbe essere resa nota nella mattinata di domani.
Il Procuratore generale, Silvia Salvadori, ha chiesto l’annullamento, con rinvio, di una fattispecie aggravante contestata a Festa nella prima ordinanza cautelare del 18 aprile scorso che, a parere dell’accusa, dovrà essere rimodulata.
Lo stesso Procuratore generale ha invece chiesto alla Suprema Corte il rigetto di tutte le altre istanze difensive. Sulla custodia cautelare a cui è sottoposto l’ex sindaco, si attende la pronuncia del Tribunale del Riesame di Napoli.
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