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Questa mattina il Sindaco Angelo Pasqualino Aliberti ha inviato una nota alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente, al Ministro della Salute, alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, alle Prefetture di Salerno, Napoli e Avellino e al Presidente della Regione Campania in merito a potenziali pericoli e danni per la salute umana derivanti dalla grave situazione di emergenza ambientale del fiume Sarno, con richiesta di interventi urgenti volti a fronteggiare la stessa.
Nella missiva il primo cittadino di Scafati denuncia i risultati di un approfondimento specialistico effettuato dal sindaco, in qualità di specialista in “Igiene e Medicina Preventiva” e di “Medico Competente”, con il supporto di un team di collaboratori con elevate competenze in ambito scientifico, finalizzato a rivalutare i report di analisi effettuate dalla società Geoconsultlab – società incaricata dal Consorzio di Bonifica dell’Agro-Nocerino-Sarnese per conto della Regione Campania – relativamente alle acque del fiume Sarno nel tratto in cui attraversa il territorio comunale, i cui esiti sono stati dettagliati in due distinte relazioni, trasmesse rispettivamente in data 19.04.2023 e 28.11.2023.
“Nella prima relazione – ha dichiarato il Sindaco Pasquale Aliberti – si riscontrava la presenza nei sedimi di sostanze cancerogene (con la definizione della classe di pericolosità HP7). Tale relazione è stata poi modificata, tanto è vero che l’indicazione delle sostanze cancerogene viene eliminata, rendendo così poco trasparente l’informazione che tali report dovrebbero assicurare, in spregio all’obbligo di trasparenza che grava sulle pubbliche amministrazione in materia di ambiente, di inquinamento ambientale e dei susseguenti pericoli per la salute umana. La seconda relazione è stata trasmessa con una nota di accompagnamento che giustificava la sostituzione del primo report come contenente “errori di battitura”. L’errore di battitura si riferiva proprio all’indicazione della classe di pericolosità eliminata. L’evidenziata incongruenza delle relazioni prodotte dal Consorzio di Bonifica dell’Agro-Nocerino-Sarnese per conto della Regione Campania mi ha indotto ed imposto, in qualità di Sindaco e massima autorità sanitaria locale, di procedere ad una rivalutazione critica degli esami commissionati dalla Regione Campania, onde informare e far comprendere a tutti i cittadini e, naturalmente, a tutte le Autorità (le quali possono essere state indotte in errore dai risultati dei report sopra citati), quale sia il livello di inquinamento per il territorio del comune di Scafati e dei comuni limitrofi, e ovviamente, quali siano i pericoli per la salute della popolazione residente. I report in considerazione fanno entrambi riferimento alle analisi delle sostanze inorganiche presenti nei fanghi e nei sedimenti raccolti presso il Rio Sguazzatorio in data 21/03/2023, canale che attraversa Piazza Garibaldi e il cuore di Scafati, punto dove le esondazioni avvengono con una frequenza elevata durante tutto l’anno. I risultati delle analisi, pubblicati in due momenti diversi, riportano lo stesso esito, ma con una differenza significativa riguardo il livello di pericolosità: nel secondo report viene omessa la CLASSE DI PERICOLOSITA’ HP5-HP7 segnalata, invece, nella relazione del 19/4/2023. Come può sparire a distanza di pochi mesi il rischio cancerogeno delle acque del Sarno? Come si evince dall’analisi ci sono metalli come il Cadmio, il Mercurio, il Selenio, il Tallio altamente nocivi per la salute, che superano le soglie di contaminazione entrando nella categoria di contaminazione “pericolosa” e per alcuni “cancerogena”. L’esposizione cronica a tutti gli elementi riscontrati, anche a bassi livelli, potrebbe, seppure in maniera sinergica, contribuire all’evoluzione di malattie, incluse le patologie oncologiche. La Regione Campania deve intervenire subito! De Luca non può nascondersi dietro al “ritardo”, anche notevole, delle opere tanto decantate dalla stessa Regione Campania per il disinquinamento, pubblicizzando e festeggiando addirittura una presunta balneabilità della spiaggia di Castellammare, a poche centinaia di metri dalla foce di uno dei fiumi più inquinati d’Europa. Si prenda le sue responsabilità rispetto alle opere strutturali come la rete fognaria che ancora deve essere agganciata ai collettori e ai depuratori, al mancato dragaggio del fiume, dei canali e degli affluenti, alla mancanza di vigilanza attraverso gli strumenti che la Regione possiede, alla mancata manutenzione ordinaria e straordinaria degli argini che non viene effettuata regolarmente contribuendo agli allagamenti e all’inquinamento. Davanti a questi dati bisogna prendere coscienza di vivere a ridosso di un fiume nei quali ci sono metalli cancerogeni e portatori di patologie importanti, che vengono tenuti nascosti. Queste sono le nostre considerazioni, non sappiamo quale sia l’idea degli altri sindaci, ma a questo punto mi aspetto un approfondimento da parte di altri professionisti mandati direttamente dal Governo attraverso i Ministeri competenti o meglio ancora attraverso tecnici nominati dalla Procura. È una situazione di una gravità inaudita che viene gestita con grande superficialità da una Regione che addirittura ha dichiarato balneabile la zona alla foce del fiume che contiene queste sostanze e che sappiamo bene vengono trascinate fino al mare quando le correnti sono forti. Non è allarmismo, ma ricerca della verità laddove si cerca di nasconderla alla cittadinanza perché è più comodo e più conveniente “aggiustare” le valutazioni dei dati dei rilievi raccolti, piuttosto che predisporre, come prevede la legge, un organico e articolato programma volto a fronteggiarla e, auspicabilmente, a superarla. Chiedo l’intervento del Governo per un eventuale commissariamento per il risanamento del Sarno, l’intervento dei Prefetti di Napoli, Salerno e Avellino per un tavolo tecnico sulla sicurezza insieme al Presente De Luca, della Procura per verificare eventuali responsabilità e un approfondimento dei dati. Chiediamo non venga violato l’art. 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) della “Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali” della Corte Europea e vengano presi provvedimenti efficaci e tempestivi per risolvere le problematiche gravi che investono un territorio vasto, a partire da quello scafatese”.
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