Aiuole in plastica a Scafati, l’ira di Mario Santocchio (FdI): “Basta, va fermato questo scempio”.

Il coordinatore cittadino di Scafati di Fratelli d’Italia, Mario Santocchio, esprime la sua forte indignazione riguardo alla recente decisione dell’amministrazione comunale di coprire le aiuole cittadine con erba in plastica e pietre in cemento. Questo provvedimento, che ha già suscitato critiche a livello nazionale, rappresenta una grave contraddizione rispetto agli impegni assunti dal consiglio comunale nel 2019 per diventare “Plastic Free”.
“È inaccettabile che la nostra città, che nel 2019 ha votato all’unanimità una mozione per limitare l’uso della plastica e promuovere politiche di rispetto ambientale, oggi faccia marcia indietro in questo modo”, dichiara Santocchio. “Non può essere la questione economica a giustificare una simile deturpazione dell’ambiente. È evidente che le spese folli e spesso inutili per eventi di un’ora o per incarichi a mezzo affidamenti diretti abbiano preso il sopravvento sull’interesse per il territorio”, ha detto Santocchio.
Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia chiede all’amministrazione comunale di rivedere immediatamente questa decisione e di ripristinare le aiuole con soluzioni più ecologiche e sostenibili. “Con quale criterio è stata presa questa decisione? Chi ha ricevuto l’affidamento diretto per questo lavoro? Quali sono i costi effettivi? È fondamentale che i cittadini siano informati e coinvolti in queste scelte che influenzano la loro vita quotidiana”, prosegue Santocchio. “In un momento in cui il mondo intero sta cercando di combattere l’inquinamento da plastica, Scafati non può permettersi di apparire come un Comune che ignora queste problematiche. È necessario tornare a utilizzare i patti di collaborazione o i contratti di sponsorizzazione, strumenti che potrebbero garantire un approccio più sostenibile e responsabile nella gestione del nostro patrimonio ambientale. Fermiamo questo scempio! È tempo di ripristinare il decoro e la salute del nostro territorio”, ha concluso Santocchio.