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Il derby campano dell’ultima giornata del campionato di serie A tra Ge. Vi. Napoli e Givova Scafati ha visto trionfare la prima per 102-92, al termine di una sfida in cui le difese si sono viste solo a sprazzi e comunque in brevissimi frangenti. Sono stati invece gli attacchi a prendere la scena per la gioia del pubblico intervenuto, che si è divertito a vedere due squadre dare spettacolo con belle giocate e colpi balistici. Tranne il primo quarto di gioco, le redini del match sono state detenute sempre dai locali, che sono rimasti costantemente avanti nel punteggio, talvolta anche con un margine superiore alla doppia cifra. Solo nella prima parte dell’ultima frazione la compagine dell’Agro ha messo paura più da vicino l’avversario, bravo comunque a non far rientrare completamente in partita la diretta rivale.
Senza Henry, vittima di un risentimento muscolare nel riscaldamento pregara, alla truppa di patron Longobardi va dato il merito di aver almeno dato l’anima per l’intero arco della sfida, peccando in leggerezza quando c’era da mettere il fisico e l’intensità difensiva. Anche le statistiche finali hanno premiato il lavoro dei napoletani, che hanno tirato dal campo con maggiori percentuali realizzative e giocato più di squadra (21 assist contro 14), oltre ad aver mandato sei uomini in doppia cifra e a canestro tutti quelli utilizzati (tranne Ebeling). Pinkins, Gentile, Rossato, Robinson e Blakes sono invece stati gli atleti gialloblù a chiudere in doppia cifra la contesa.
Il capo allenatore Matteo Boniciolli: «Doveva essere una gara noiosa, fra due squadre che avevano già raggiunto i reciproci obiettivi. Non è stato così: la partita è stata intensa, giocata con intensità tale da divertire il pubblico e di ciò dobbiamo ringraziare gli atleti, per l’atteggiamento avuto in campo. Abbiamo pagato la discontinuità nell’arco della stessa partita, un po’ come è successo più volte nell’arco delle precedenti partite e dell’intero campionato, in cui abbiamo alternato ottime gare ad altre sottotono, nonostante la presenza in organico di giocatori esperti. Voglio ringraziare il patron Longobardi, che mi ha dato l’opportunità di ritornare ad allenare in serie A e di essere attore non protagonista di questa salvezza che lui ed i suoi soci hanno ottenuto grazie ai sacrifici economici effettuati, tanto da ottenere questo storico risultato di restare in massima serie per il terzo campionato di fila. Io ho provato di fare del mio meglio, nonostante avessimo perso nel momento di nostra massima convinzione e condizione, in pochi giorni, atleti del calibro di Logan, Strelnieks e Gentile: è stato uno shock tecnico che, nonostante gli sforzi economici della proprietà, non siamo riusciti a tamponare. Ringrazio patron Longobardi, con cui ho sempre avuto un rapporto leale e aperto, a tratti anche aspro, ma sempre nel rispetto e nella mia consapevolezza di essere di fronte ad una persona che, con i suoi investimenti, contribuisce a rendere importante il basket italiano e a permettere una piccola realtà coma Scafati di competere con importanti metropoli. Il nostro finale di stagione è stato valutato negativamente per il numero di partite perse, rapportate anche alle società retrocesse, ma va detto che queste ultime hanno profuso uno sforzo nella parte finale di stagione ottenendo quei risultati che noi invece abbiamo conquistato nella prima parte della stagione: quindi nei giudizi bisogna essere equilibrati e tenere conto complessivamente dell’intera stagione agonistica».
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