9 Novembre 2024

Scafatese – Sapri 2-1

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La Scafatese è ancora viva!
Battendo 2-1 in casa il Sapri e grazie anche alla vittoria in concomitanza e con lo stesso risultato del Costa D’Amalfi i canarini riescono a staccare il pass per i playoff.
Nel pomeriggio primaverile Mister Ciro Muro si ritrova a dover fare ancora una volta i conti con una preoccupantissima situazione riguardante l’infermeria: Trezza e Cavaliere restano fermi ai box, Tedesco non al cento per cento decide di rischiare il tutto per tutto partendo titolare con enormi bende a reggergli la spalla dolorante, Pisani a mezzo servizio si accontenta di partire dalla panchina mentre il capitano Pasqualino Esposito è out per somma di ammonizioni dopo il giallo ricevuto a Buccino; il tecnico decide quindi di optare per un 4-3-3 con Solombrino tra i pali, Masullo e Pagano difensori centrali, Visconti e Gautieri terzini, centrocampo inedito composto da Panico, Viscovich e Medaglia a sostegno del tridente offensivo Arciello – Di Giorgio – Tedesco. Dall’altro lato del campo il Sapri, guidato dall’ex tecnico giallobleu Raffaele Del Sorbo, è alla ricerca disperata di una vittoria che le consentirebbe di salvarsi direttamente senza passare per i play out.
Sul sintetico del Vitiello la prima palla gol per la Scafatese arriva dopo soli 90 secondi, un rimpallo favorevole lancia Di Giorgio da solo davanti a Colella, ma il piatto destro del numero 9 viene ribattuto dall’estremo difensore ospite. I padroni di casa gestiscono il possesso ma gli ospiti non hanno alcuna voglia di lasciare il campo da sconfitti e la prima frazione diventa quasi una sfida a distanza tra Castillo Cabrera e Solombrino, con il numero 10 ex Buccino che che per due volte di testa manca di poco il bersaglio grosso mentre invece è bravo il portiere canarino a respingere con riflessi felini sull’incornata del 28′ e sulla saetta incrociata del 39′. Prima del rientro negli spogliatoi, però, è ancora una volta la Scafatese a confezionare un’occasione clamorosa: Tedesco gioca benissimo spalle alla porta e con una girata no look imbecca nuovamente Di Giorgio che riesce a anticipare Colella ma vede il suo tocco destro terminare qualche millimetro al di là del palo.
All’intervallo i risultati degli altri campi premierebbero ancora i giallobleu e a inizio ripresa i canarini mettono un altro tassello per la qualificazione passando in vantaggio ancora una volta con il loro uomo più rappresentativo, il Puma Gianmarco Tedesco, che con il tap-in vincente di destro sigla la sua rete numero 29 in campionato e conquista definitivamente il titolo di capocannoniere di entrambi i gironi dell’Eccellenza Campana.
Il vantaggio galvanizza i giallobleu che sfiorano il raddoppio al 49′ ancora con Tedesco ma la rete del Castel San Giorgio porta momentaneamente i rossoblu a +10 in classifica sul Costa D’Amalfi che consentirebbe agli uomini di Fiume di accedere direttamente alle fasi nazionali, cancellando ogni chance anche per i canarini. Gli uomini in campo non si scompongono e mettono una seria ipoteca sulla gala al 58′: Tedesco allarga per Gautieri che si invola sulla destra e prova a chiudere ogni discorso con un forte interno destro, Colella risponde col guantone aperto ma dal limite dell’area Arciello lascia partire un destro secco e radente su cui non può più niente il portiere biancoblu e vale il raddopppio.
Al 71′ arriva la notizia della rete di Cappiello che vale il 2-1 del Costa D’Amalfi e che, di conseguenza, riapre il libro della post season non solo per i Costieri ma anche per la Scafatese che, nonostante il gol di Baca del minuto 74, riesce a portare in porto la nave e a centrare la qualificazione.
Domenica prossima la squadra di Muro sarà di scena nuovamente al San Martino di Maiori per la semifinale: il Costa D’Amalfi può contare sul fattore campo e sulla consapevolezza di avere a disposizione due risultati su tre per poter accedere alla finale regionale contro il Castel San Giorgio, ma nel calcio, come del resto nella vita, niente si può dare per scontato fino al triplice fischio dell’arbitro.
E la Scafatese di questa stagione ha dimostrato più volte di saper risorgere dalle proprie cenere anche quando tutti la davano per spacciata.