23 Novembre 2024

Santamaria, tutti ci siamo sentiti come Super Mario

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Qualche volta nella vita “ognuno di noi si è sentito ‘piccolo’ come Super Mario, quando abbiamo incontrato qualcuno che ci ha fatto sentire inadeguati.
Io ho sempre trovato in me il coraggio e la forza di affrontare il vuoto che sentivo in quei momenti, la forza di colmare il mio sogno e perseguire un obiettivo.
Lo fa anche il personaggio che offre uno stimolo, e così parla sia a noi adulti, che ai bambini” . Lo dice Claudio Santamaria voce italiana (nell’originale è Chris Pratt) dell’idraulico icona dei videogiochi con baffoni, tutina blu e cappello rosso, in Super Mario Bros -Il film, la trasposizione in cgi diretta da Aaron Horvath e Michael Jelenic, realizzato dalla Illumination (Cattivissimo ma, I minions) in arrivo dal 5 aprile con Universal, che coproduce con Nintendo. L’action comedy animata, riporta Santamaria dopo Batman (in versione live action, animata via Lego Movie, videogioco e podcast) e Jacob in Il mostro dei mari, a doppiare un personaggio fantasy: “La bellezza del doppiaggio è che vai al lavoro senza passare al trucco – dice sorridendo -. Poi questi personaggi sono maschere che ti permettono di giocare ancora di più. Anche se tecnicamente è molto difficile, perché devi sottostare ai tempi e ai respiri che ha fatto un altro attore. Devi trovare dentro di te quell’impulso”. Il film che arriva a 30 anni dalla trasposizione live action con Bob Hoskins, flop di critica e pubblico (per quanto a suo modo per molti appassionati, proprio per i suoi difetti, sia un piccolo cult), celebra il personaggio creato da Shigeru Miyamoto (cui coproduttore), per l’arcade Donkey Kong, ‘promosso poi protagonista dal 1983, e diventato un fenomeno mondiale con la serie di videogiochi che ha venduto oltre 396 milioni di copie, e l’intero franchise (comprese le varianti) arrivato a oltre 776 milioni in tutto il mondo. Qui ritroviamo Mario e l’inseparabile fratello Luigi, idraulici a Brooklyn che tra disavventure e mancanza di fiducia dal resto della famiglia, si ritrovano scaraventati attraverso una misteriosa tubatura sotterranea nei mondi magici minacciati del conquistatore Bowser. I due fratelli vengono separati, ma Mario con l’aiuto, fra gli altri, dell’abitante del Regno dei Funghi, Toad e la Principessa Peach si lancia a salvare il fratello e quell’universo parallelo. “Sono un grande amante del cinema d’animazione – spiega Santamaria -. Con Miyazaki, ho un rapporto di amore folle. Io non categorizzo i film, per me sono semplicemente belli o brutti. Ho pianto come un ragazzino con Toy Story 3, e mi è capitato lo stesso nelle scene tra padre e figlio in Lego movie. Temi universali, come la crescita, il superamento di una difficoltà, il perseguimento di un obiettivo ci riguardano tutti. Sono stato grande fan anche delle serie animate, da Ken il guerriero che affrontava temi importanti, a Heidi e lupin”. Santamaria ricorda anche il valore dei doppiatori italiani,”che giustamente sono considerati i migliori del mondo. Con l’avvento di tante serie e con la crescita delle piattaforme il mercato si è allargato enormemente e a volte si rischia di sacrificare la qualità per la velocità. Per consentire ai nostri doppiatori di continuare a essere i migliori c’è bisogno di remunerazione e tempi adeguati. Gli artisti vanno sempre tutelati, sennò diventa un tritacarne”