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di Livio Spinolo – Pochi giorni alla fine di questo anno e l’esercizio naturale per noi sportivi è quello di ripercorrerlo, provando a rivivere i momenti più intensi che ci ha lasciato. Storie, personaggi, eventi, gesti che hanno caratterizzato questo 2024, offrendoci, in alcuni casi, emozioni che rimarranno nella nostra memoria.
Partiamo con il tennis perché un italiano che diventa n.1 al mondo, che vince un Grande Slam, a gennaio, trionfando negli Australian Open, e che si ripete a settembre, conquistando un altro Grande Slam, questa volta gli US Open, beh era solo un sogno alla vigilia di questo anno, un sogno alimentato dalla classe cristallina di questo ragazzo altoatesino di 23 anni che risponde al nome di Jannik Sinner. Uno che però ha anche la testa, quella che è indispensabile in tutti gli sport e, a maggior ragione, in questo, per arrivare a prendersi due trofei come quelli, quando nessuna racchetta del nostro Paese ci era mai riuscita. Poi ha voluto esagerare, regalandoci, insieme con tutta la squadra azzurra capitanata da Volandri, la seconda Coppa Davis consecutiva: tanto per pesare l’impresa, basta ricordare che nella nostra Storia ne avevamo vinta soltanto un’altra, nel 1976, quasi mezzo secolo fa, ai tempi del grande Adriano Panatta. Si è aggiudicato anche altri tornei Sinner in questo 2024 ma questo non è un momento enciclopedico, quanto piuttosto quello con le note delle imprese e allora bastano e avanzano quelle citate per comporre una splendida, indimenticabile melodia.
Ma questo era l’anno delle Olimpiadi di Parigi, dove sembrava impossibile eguagliare il record di medaglie stabilito a Rio tre anni prima. Già, sembrava…. E invece ecco la sorpresa, di nuovo 40 medaglie, e con due ori in più rispetto alla precedente edizione. Difficile scegliere uno in particolare fra questi trionfi, prendiamo l’ultimo, quello della pallavolo femminile, perché mai eravamo riusciti ad arrampicarci così in alto nella rassegna a Cinque Cerchi in quella disciplina e perché lo sport di squadra unisce alla gioia del successo quella per un risultato raggiunto grazie alla sinergia fra le persone, splendido messaggio per gli ambiti più importanti di una società, dal lavoro alla famiglia.
Il pallone ci ha regalato una serata indimenticabile il 22 maggio quando l’Europa League è tornata a parlare italiano, dopo 25 anni, tanti ne erano passati dal precedente trionfo, quando si chiamava ancora Coppa UEFA. A riuscirci non uno dei nomi blasonati del panorama calcistico italiano, ma una realtà di provincia, l’Atalanta del Presidente Percassi, di mister Gasperini, di un giocatore come Ademola Lookman, sconosciuto a molti nell’estate precedente quando approdò alla Dea e capace, con la sua tripletta, di decidere la finale con il Bayer Leverkusen. Quando il “Made in Italy” trionfa fuori dai nostri confini scatta l’orgoglio ma quando lo fa con una confezione scintillante, fatta di bel gioco, idee, programmazione, valorizzazione dei giovani allora subentra qualcosa di diverso, la voglia di celebrare un’impresa, quella di Davide che si mangia Golia, quella dei piccoli che possono diventare grandi se si crede in un progetto e lo si fa tutti insieme, uniti e consapevoli dei propri mezzi.
Parlare solo delle imprese di casa nostra è campanilismo; se ami lo sport devi saper riconoscere il merito a chi ha una casacca diversa dalla tua perché l’exploit non ha etichette. Max Verstappen su Red Bull a soli 27 anni si è laureato per la quarta volta Campione del Mondo di Formula 1, raggiungendo Vettel e Prost e guardando dal basso solo Fangio (5 titoli) e la coppia Hamilton-Schumacher (7). Già questo è sufficiente per celebrarlo ma i numeri in questi caso sono un po’poco per raccontare quello che ha costruito quest’anno: eh sì perchè, a differenza delle altre corone iridate, questa è stata conquistata con una scuderia che non si è dimostrata competitiva per tutta la stagione, tanto da finire addirittura terza nel Mondiale Costruttori e in uno sport come questo, dove il mezzo che guidi non è un dettaglio ma un elemento essenziale per spingerti in alto, se vinci in un contesto di questo tipo vuol dire che è stato soprattutto il tuo talento ad aver fatto la differenza.
Questo il testimone che il 2024 passa al 2025, in una ideale staffetta di momenti meravigliosi, con l’auspicio che quelli del nuovo anno parlino lo stesso linguaggio universale, quello della Bellezza.
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